Castignano

CASTIGNANO

Situato ai piedi del monte dell’Ascensione, ha una superficie territoriale di 38,88 chilometri quadrati a mt. 473 sul livello del mare; è facilmente raggiungibile da Ascoli Piceno e da San Benedetto del Tronto, dai quali dista, rispettivamente, Km. 22 e 25 ed è ubicato a soli Km. 15 dal casello autostradale di Grottammare (autostrada A 14).  Castignano appare con il suo profilo inconfondibile, un paese a forma piramidale, arroccato sulla collina, sostenuto a sud da un imponente muraglione con tredici arcate, e dominato dalla maestosa torre romanica con la cuspide slanciata verso il cielo, annessa alla chiesa dei Santi Pietro e Paolo, che danno nome alla piazza più alta del paese. Il paesaggio che si ammira all’orizzonte, a 360 gradi dalla piazza S. Pietro, è straordinariamente vario ed incantevole. La visuale si apre sui circostanti colli piceni, dal Monte Conero al Maceratese ed al Gran Sasso che, con la catena dei Sibillini forma il crinale appenninico che si erge di fronte a grandioso scenario. Ad est, tra la linea sinuosa delle colline sull’orizzonte, si scorge il mare Adriatico. Dolci si ergono la Montagna dei Fiori e il vicino Monte dell’ Ascensione. Particolarmente accentuati nel vicino territorio a sud e a sud-ovest del paese, i “calanchi” fenomeno tipico della zona.

 

ORIGINI DEL NOME CASTIGNANO

E’ tradizione che il nome “Castignano” derivi dai meravigliosi castagneti e tale ipotesi si ritiene la più attendibile, visto che l’albero del castagno troneggiava nella piazza principale del paese, figura nel civico stemma e tuttora si erge imponente nel giardino della sede municipale in via Margherita. Alcuni vogliono invece che tale denominazione derivi dalla castità dei costumi dei primi abitanti, altri, ancora, sostengono che il nome derivi dal Console romano di nome Castino (424 a.c.), fondatore del Paese.

 

BREVE STORIA

Il paese, intorno all’anno 1000, era di ragguardevole estensione ma, a causa sia della sua posizione in declivio fra il fiume Tesino ed i torrenti Chifente e Acquachiara sia della natura argillosa del terreno, metà dell’abitato sprofondò_ Venne così a crearsi l’alto dirupo a sud, fortificato con l’imponente muraglione con tredici arcate che oggi costituisce una delle principali caratteristiche del panorama.

Altre devastazioni ha poi subìto nel tempo per effetto di frane e di terremoti (nel 1335, nel 1574 e nel 1717) e, più di recente, per i terremoti del 1913 e del 3 ottobre 1943.

Nel secolo XI Castignano entrò a far parte del presidiato dei Farfensi per passare, più tardi, sotto l’autorità del Vescovo di Ascoli. Un dominio, quello di Ascoli, mai accettato dai Castignanesi che intrapresero dure lotte e rivolte popolari per riconquistare la propria autonomia, alleandosi con Fermo, altra rivale di Ascoli. Tra il 1369 ed il 1380 Castignano subì anche la breve, ma dura, tirannia di Boffo da Massa. Intorno al 1400, passò sotto la giurisdizione della Corte Romana e, appena un secolo più tardi (1493), ritornò sotto il dominio di Ascoli per mano del papa Alessandro VI che vendette il territorio del Comune per 3000 scudi- Nel 1530, su disposizione del papa Clemente VII, fu distrutta la rocca di Castiglioni, eretta dagli ascolani per controllare Castignano. Le lotte terminarono nel 1535 quando Michele Recchi, mandato a Perugia a perorare la causa dei Castignanesi presso il papa Paolo 111, venne ucciso proprio davanti al Palazzo dei Priori dove il papa risiedeva, dall’ascolano Astolfo Guiderocchi, inviato a sostenere, dall’altra parte, i diritti di supremazia giurisdizionale di Ascoli. In seguito a tale misfatto, il papa, nel 1538 restituì definitivamente l’indipendenza ai Castignanesi e nel 1585 Sisto V rese Castignano-capoluogo libero anche dal potere temporale del Vescovo di Ascoli, ponendolo sotto la giurisdizione della Diocesi di Montalto Marche, mentre la frazione Ripaberarda e la contrada Castiglioni rimasero sotto la Diocesi di Ascoli, situazione che permane tuttora.

I Castignanesi ottennero, in quel periodo, diversi privilegi dal papa e nel 1590 compilarono lo statuto. Sotto Napoleone Castignano entrò a far parte del Regno d’Italia nel cantone di Montalto, ma nel 1815 venne di nuovo inglobato nella Delegazione Apostolica di Ascoli. Nel 1860 i Castignanesi votarono in modo compatto a favore del Regno d’Italia e furono i primi ad innalzare il vessillo nazionale.

 

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LA STELE DI CASTIGNANO

Testimonianza di un antico passato è la “Stele di Castignano”, rinvenuta nel territorio castignanese, con iscrizione picena datata VI sec. a.C: è uno dei pezzi più pregiati del Museo Archeologico di Ascoli Piceno, dove è conservata. È stato, di recente, eretto il monumento alla “stele di Castignano”, nei pressi della Piazza V. Emanuele, con una copia della stessa, vanto dei Castignanesi. È un masso di arenaria ed ha la forma di un cippo rozzamente piramidale tronco, a quattro facce, alto poco più di un metro con l’iscrizione bustrofedica (si legge alternativamente da destra a sinistra, da sinistra a destra) e rappresenta la prima e più antica iscrizione di alfabeto italico (esempio di scrittura sud-picena più completa). Tra le diverse interpretazioni, la traduzione più condivisa dagli esperti è la seguente:

“Questa difesa innalzarono gli Appaei ai loro mani, se qualcuno osa profanare questo luogo del padre e della madre commette sacrilegio”.

 

PRINCIPALI MONUMENTI

Castignano, presidio Farfense nel periodo medievale, è considerato uno dei centri più particolari e pittoreschi del Piceno avendo mantenuto quasi inalterate le caratteristiche originarie dell’ambiente medievale. Pregevoli edifici e case signorili rinascimentali di notevole interesse storico ed artistico fra cui primeggiano la chiesa dei SS. Pietro e Paolo, la Cripta dell’ Addolorata, la chiesa di S. Maria del Borgo e la chiesa di S. Egidio, avvolgono il Borgo di Castignano.

 

MANIFESTAZIONI STORICO-CULTURALI

“Il CARNEVALE” castignanese, che coinvolge l’intero paese, si distingue per la fantasiosa sfilata di carri allegorici e gruppi mascherati lungo la via Borgo Garibaldi il giorno del Martedì grasso, allietata dalla locale centenaria “Banda musicale Città di Castignano”, altro vanto dei Castignanesi.

All’imbrunire il carnevale termina con la sfilata de “I Moccoli”: si tratta di lanterne luminose multicolori ricavate dalla lavorazione di canne rivestite con carta velina, portate in processione lungo le vie del paese che creano un’unica e suggestiva scenografia, richiamando migliaia di persone.

La sfilata si conclude in Piazza S. Pietro dove una specie di battaglia tra “i moccoli” accesi, precede il rogo finale che simboleggia la purificazione di ogni malefatta.

Lo spegnersi del fuoco e la spettacolarità dei fuochi d’artificio segnano la fine del carnevale e l’inizio della Quaresima.

 

TEMPLARIA

Una delle manifestazioni turistiche più suggestive che ogni anno, nei giorni 16-17-18-19 Agosto richiama migliaia di turisti e appassionati di storie e tradizioni medievali.

La manifestazioni riesce a ricreare le atmosfere e i luoghi di un passato tormentato e avvincente, rievocando i Templari, ordine monastico militare a difesa della Terra Santa durante le Crociate, che, passando per Castignano nel loro viaggio verso Gerusalemme, lasciarono testimonianze nella storia, nell’economia, e nella tradizione del paese.

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La particolare struttura urbanistica ed architettonica del centro storico che diventa lo scenario di uno spaccato di vita quotidiana medievale e la partecipazione degli stessi Castignanesi che si prodigano nelle botteghe e taverne allestite nelle suggestive grotte, fanno vivere forti emozioni ai visitatori, rafforzate anche da banchetti con portate ricavate da antiche ricette del luogo. Tutte le vie e le piazze del borgo antico pullulano di musici giullari, saltimbanchi e mercanti che, rallegrano i turisti con mostre e grandi spettacoli. Maggiori informazioni possono essere trovate al seguente indirizzo: www.templaria.it

 

FESTA DELL’ADDOLORATA

Si svolge la prima domenica di settembre. È legata al culto della Madonna Addolorata la cui statua viene fatta sfilare in una grandiosa processione alla quale tutti partecipano addobbando strade e finestre con fiori, lumini, coperte ricamate e festoni di edera. Nel suo ambito si svolge il “Palio dell’Addolorata” con l’offerta dei Ceri, il corteo delle Arti ed il torneo Cavalleresco dell’ Anello tra le contrade della Magnifica Comunità di Castignano del 1300, con il coinvolgi mento dei cittadini che, accompagnati da sbandieratori, sfilano in abiti dell’epoca tra il rullio dei tamburi e lo squillo delle trombe. Altre manifestazioni e sagre di prodotti tipici locali si svolgono durante l’anno in occasione di feste e ricorrenze .

 

CURIOSITA

Castignano, in passato, era molto conosciuto per la coltivazione di “anice”, una pianta erbacea usata per la preparazione di medicinali e dell’ “anisetta”, un liquore prodotto dalla famosa Ditta ascolana “Meletti”. Ancora oggi permangono alcune aziende agricole locali dove si coltiva tale pianta. Percorrendo la via Dei Templari si intravede, in corrispondenza di via Del Sacco, la casa più stretta del paese la cui larghezza è cm. 154, ed in corrispondenza della chiesa di S. Maria del Borgo, sale la “Rua della Pace” ripida, a scaletta; una delle vie più strette che si conoscano nel centro Italia essendo di soli 78 centimetri. Castignano, come tutta l’area del Piceno, ha una tradizione gastronomica di grandi sapori e dei più diversi, caratterizzati da un’arte culinaria semplice, legata ancora alla produzione locale della materie prime, dei formaggi, delle carni e dei salumi. Tuttavia sopravvivono, ormai, solo alcuni piatti della cucina castignanese dei tempi passati quali: il farro, “lì taccù”, i ravioli di cane, i tagliolini, “li caciù di formaggio”, la cicerchiata, la pizza sporca, “Iu fristing”.

Altra indiscutibile peculiarità del territorio è la fantasiosa ed operosa realtà rurale, volta, fra l’altro, alla coltivazione di vitigni di pregiato valore, particolarmente selezionati. Castignano, infatti, assume significanza espressiva e qualitativa nella produzione di vini tipici marchigiani, prodotti dalle locali cantine private e dalla Cantina Sociale come: il “Rosso Piceno”, il “Falerio dei colli ascolani”, “Templaria”, il “Gramelot”, l’ ”Acquavite di Uva”, l’ “Anice”, il “Mistrà”, “Spumanti” ed altri ancora.

Sito ufficiale del comune: http://www.comune.castignano.ap.it

 

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